L’arte dell’incenso in Giappone

L’incenso, in giapponese “kō”, è una sostanza aromatica che viene bruciata o riscaldata per emanare una fragranza gradevole e benefica, la sua cultura ebbe origini molto lontane, intorno al VI secolo e continuò per migliaia di anni.

Storia del legno dell’incenso

Durante il regno dell’imperatore Suiko (596), arrivò sull’isola di Awaji del legno di agar, che nessun isolano conosceva, decisero quindi di utilizzarlo come legna da ardere. Dal momento che il legno prese fuoco, emanò una fragranza che si poteva odorare a distanza, decisero così di portarlo a corte.

Successivamente, la cerimonia dell’incenso divenne il “fiore dell’arte” accanto alla cerimonia del tè e all’ikebana nella cultura Higashiyama del periodo Muromachi.

Inizialmente l’incenso veniva usato a scopo religioso, per il Buddha e per pulire il mandala durante le attività del Dharma nel tempio, solo successivamente entrò nelle case case dei nobili per gli altari buddisti. I nobili usavano l’incenso per purificare le loro case, i capelli e i vestiti. Pertanto, l’usanza di bruciare “incenso” si diffuse gradualmente e ampiamente.

L’arte dell’incenso

Con il passare del tempo l’incenso ha iniziato ad evolversi, arricchendosi di nuovi ingredienti e forme, mantenendo però sempre la sua importanza nella cultura giapponese. Ancora oggi gli incensi giapponesi sono molto apprezzati, perché naturali, di alta qualità e capaci di creare armonia e benessere.

Gli incensi giapponesi sono composti da ingredienti naturali, come legni, resine, erbe e spezie, che vengono selezionati e miscelati con cura e maestria.

Tra il 1185 e il 1333 durante il periodo Kamakura, l’incenso venne reso più semplice, con aromi e forme più sobrie, come voleva la cultura zen, privilegiando profumi più naturali di legno tipo l’argawood e il sandalo.

In questo periodo si diede forma ad una nuova arte legata agli incensi, il “kōdō”,che significa “via dell’ incenso”,  consiste nel riconoscere le diverse qualità degli incensi seguendo regole e rituali ben precisi. Il kōdō è considerata una delle tre arti classiche giapponesi, insieme alla cerimonia del tè (chadō) e all’arte di disporre i fiori (ikebana).

A cosa serve l’incenso

L’incenso giapponese viene utilizzato nelle cerimonie kōdō per migliorare il benessere mentale. Tra i benefici che si ritiene provengano dalla partecipazione al kōdō vi sono la purificazione della mente e del corpo, l’acuirsi dei sensi e la stimolazione della vigilanza. Questi benefici sono stati definiti nel XVI secolo in quelle che sono note come le dieci virtù del kōdō.

Al di fuori del Giappone, si pensa che bruciare incenso possa aumentare la calma e la concentrazione ma anche a ridurre lo stress, infatti lo si può trovare spesso nelle sessioni di yoga come supporto del rilassamento. Nella cultura dell’incenso giapponese, un beneficio ed uso legato al bruciare incenso è quello di attenuare la solitudine, l’incenso funge da compagno nel momento in cui ci si trova soli in una stanza.

L’incenso giapponese non è solo un semplice pezzetto di legno profumato, ma per i giapponesi è molto di più.

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