Ti amo…come lo dicono i giapponesi?
Nella lingua italiana, quando vogliamo esprimere il sentimento più grande che possiamo provare, diciamo “TI AMO”.
In cinque lettere mettiamo tutto il sentimento che proviamo, che sia per un genitore, per un figlio o per una passione, non facciamo distinzione.
Ti amo gli italiani spesso lo usano anche a sproposito, possono dargli più o meno importanza, a volte viene detto perché si vuole stare per sempre con quella persona, altre volte solo per far capire che vogliono andare oltre.
E in giapponese come si esprime a parole questo sentimento?
Se chiedete ad un giapponese come direbbe ti amo a qualcuno, molto probabilmente non riceverete risposta, un po’ perché parlare di amore per loro non è facile, e un po’ perché non c’è un unico modo per esprimerlo.
Ci sono tre modi che si avvicinano di più al nostro ti amo, uno di questi è ai.
Ai shite iru yo sembrerebbe l’espressione più vicina, ma non è del tutto vero, cioè, se uno straniero, che non conosce bene la lingua, dovesse usarlo per dichiarare il proprio interesse verso una persona che frequentate, ci riderebbero su, ma non sarebbe la forma corretta.
Ai shite iru yo è una frase che normalmente si usa per impegnarsi in una relazione davvero davvero seria, impegnandosi per la vita, diciamo.
Questo perché ai indica un amore davvero profondo, come quello dei genitori per i propri figli.
Un’altra parla che esprime amore è koi, esprime un amore passionale, intenso, ma in una dichiarazione d’amore, non si userà mai questa parola, e quindi non è nemmeno questa quella giusta!
La terza è ren’ai, è una parola piena di amore, perché entrambi i simboli che la compongono contengono la radice cuore.
Questa espressione rappresenta proprio il sentimento che si prova quando ci si innamora, la sua sfumatura è quella della parola innamoramento, un po’ come la nostra espressione “mi sono innamorato di te”, ma i giapponesi non usano questa frase.
Ora giustamente voi direte “quindi come si dice ti amo?”
Se nella lingua giapponese dovete dichiarare amore, non userete la parola “amore”.
Questo perché è una lingua che rende le cose un po’ indistinte, che lascia sempre una nube di ambiguità.
Le espressioni più utilizzate in Giappone per dichiararsi sono due.
Suki desu, significa mi piaci”, è utilizzata anche per dire “mi piace la musica”, o qualsiasi altra cosa, ma se dite ad una persone giapponese, magari in un momento intimo, con il tono giusto queste parole, state dichiarando il vostro amore.
L’altra è tsukiatte kudasai, vuol dire “mettiamoci assieme”, per noi italiani potrà sembrare una frase banale, quasi da ragazzini, ma per loro, che fanno davvero tanta fatica ad esprimere cosa provano, è vera una dichiarazione.
I giapponesi non sono bravi a parole è vero, ma cercano di esprimere i loro sentimenti attraverso i gesti.
A san Valentino si dichiarano attraverso il cioccolato, si perché il 14 febbraio le donne regalano cioccolato agli uomini che hanno nella loro vita, dai colleghi fino al loro amato.
Il cioccolato varia di qualità in base all’importanza del legame con l’uomo e del messaggio che vuol far arrivare.
Un mese dopo per il White Day, howaito de in giapponese, l’umo ricambia, con un cioccolato, bianco normalmente, o con un regalo che valga tre volte il cioccolato da lui ricevuto a San Valentino.
Come si dice…paese che vai usanze che trovi!
Noi saremo sicuramente più brevi a parole, ci esprimiamo sempre, a volte anche a sproposito, mentre loro parlano meno ma quando lo fanno, diciamo che si impegnano veramente.
Buon amore a tutti in tutte le lingue del mondo!!!